
La donna dei mirtilli rossi di Susanne Jansson
Nathalie torna nei luoghi dove ha trascorso la sua infanzia e dove sono accaduti episodi che le hanno cambiato la vita. Maya decide di trasferirsi per poter esercitare il suo lavoro nella polizia e continuare la sua professione di fotografa. La torbiera di Mossmarken le accoglie con le sue paludi, nebbie e acquitrini; con la sua storia e le sue leggende. Le superstizioni impregnano ogni cosa e nella torbiera e nell’area che la circonda si respira un’atmosfera misteriosa ed enigmatica. Il male è presente e tangibile, ma quale è la sua origine? Soprannaturale o umana? Tutto ha avuto inizio con il ritrovamento della donna dei mirtilli rossi.
“Il mondo si sarebbe contratto fino a ridursi a una finestra dimenticata che nessuno si sarebbe mai più preso la briga di chiudere, mettre lei non era altro che una tendina sottile e leggera in balia del vento.”
Mi è piaciuto
perché la storia si dipana sapientemente tra ritrovamenti storici e credenze popolari. I personaggi – inseriti nelle descrizioni suggestive della torbiera – sono ben delineati e densi di spessore emotivo.Voto 4/5
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Titolo La donna dei mirtilli rossi

