
Nome d’arte Doris Brilli di Andrea Vitali
Desolina Berilli, in arte Doris Brilli, fermata a Milano dai carabinieri e trovata priva di documenti viene rispedita al luogo di residenza: Bellano. Ad accoglierla alla stazione trova il maresciallo Ernesto Maccadò recentemente trasferitosi sul lago di Como dalla Calabria. Sebbene relegata in casa, Doris Brilli diventerà il fulcro di avvenimenti e intrighi e attorno a lei ruoteranno le vicende dei vari personaggi. Il maresciallo Maccadò dovrà occuparsi di una faccenda all’apparenza banale – il furto di una tabacchiera – cercando nel frattempo di ambientarsi in un luogo dove le abitudini e il clima sono molto diversi da quelli da cui proviene.
“In divisa, seduto sul bordo del letto, il maresciallo Ernesto Maccadò guardava il viso di sua moglie Maristella. Prima però aveva dato un’occhiata al tempo ed era tornato in camera da letto scuotendo il capo. Avrebbe preferito scuotere la donna per svegliarla e dirle che nel cielo sopra quel paese splendevano non uno ma due soli. Invece aveva preso nota dell’ennesima tinta grigiastra, un cielo non nuvoloso ma offuscato come se ci fosse fumo, un fumo di nuvole.”
Mi è piaciuto
perché con lo stile fresco e immediato che lo contraddistingue, Andrea Vitali con poche pennellate descrive pregi e difetti dei suoi molteplici personaggi e racconta l’arrivo a Bellano del maresciallo Ernesto Maccadò, uno dei suoi personaggi più conosciuti. Come sempre il lago di Como e i mutamenti atmosferici, descritti in modo impeccabile, non fanno solo da sfondo ma diventano elementi determinanti della vicenda raccontata.
Voto 4/5
Titolo Nome d’arte Doris Brilli

