
Siamo tutti completamente fuori di noi di Karen Joy Fowler
Rosemary, cinque anni, torna a casa dopo una vacanza dai nonni e scopre che la sorella è scomparsa. Cinque anni più tardi, il fratello scappa di casa e diventa un ricercato dell’FBI. Rosemary, diventata ventiduenne, decide di raccontare la sua storia, e lo fa in modo che sa essere a volte divertente e a volte commovente, tentando di trovare un senso ai suoi ricordi.
Decide di farlo partendo dal centro e lasciando perdere l’inizio, come le ha insegnato il padre. Ma è così facile stabilire quale sia il centro di una storia? Non è forse vero che a volte inizio e fine sono meno distanti di quanto sembri? E come distinguere i veri ricordi da quanto il nostro cervello ci fa credere di ricordare?
Oltre non si può dire per non svelare il segreto al centro di questo romanzo.
“Nella maggior parte delle famiglie, c’è un figlio prediletto. I genitori lo negano e forse realmente non se ne rendono conto, ma è chiaro ai bambini.”
Mi è piaciuto molto.
Una storia originale raccontata bene, che riesce a parlare di pedagogia ed esperimenti sugli animali senza annoiare.
La narrazione si svolge ad incastri tra passato e presente, memoria e immaginazione, tristezza e divertimento, in un percorso mai scontato.
Non nascondo che, in alcuni momenti, ho trovato difficile interrompere la lettura.
Voto 5/5
Titolo Siamo tutti completamente fuori di noi

