
La misura dell’uomo di Marco Malvaldi
Nella Milano del 1400 Leonardo da Vinci è al servizio di Ludovico il Moro, signore della città che gli ha commissionato una statua equestre da esporre nei cortili del Castello Sforzesco. Ludovico stima e tiene in alta considerazione Leonardo e quando nella Piazza d’Armi del Castello viene trovato il cadavere di uno sconosciuto, chiede il suo aiuto. A Leonardo saranno affidate le indagini per scoprire cosa si cela dietro quella morte inspiegabile. Grazie alle sue straordinarie competenze scientifiche e alla profonda conoscenza dell’animo umano, Leonardo riuscirà a risolvere il mistero muovendosi in una Milano sporca e piena di traffico dove il denaro e la brama di potere sono il motore di intrighi e congiure.
“La prima è che nessuna cosa o creatura è sanza errore, e che quanto più grandi si diventa, da tanto più in alto si può cadere. Solo chi nulla fa, nulla erra.”
Non mi è piaciuto
perché pur apprezzando le descrizioni accurate della Milano rinascimentale e nonostante risulti evidente durante la lettura il notevole lavoro di documentazione sul periodo e sugli eventi dell’epoca, il romanzo non ha un’identità definita. Per ammissione dello stesso autore non vuole essere un libro di storia ma solo un romanzo; purtroppo l’utilizzo troppo frequente dell’ironia, che all’inizio fa sorridere, diventa alla lunga insopportabile, fino a far diventare Leonardo e gli altri protagonisti degli eventi, solo delle macchiette.
Voto 2/5
Titolo La misura dell’uomo
Autore Marco Malvaldi

