
L’animale che mi porto dentro di Francesco Piccolo
Prendendo spunto dalle sue esperienze personali, l’autore attraverso questo libro, a metà tra il romanzo e il saggio, cerca di svelare la figura maschile in senso universale. Un individuo perennemente combattuto tra l’uomo che vorrebbe essere e l’uomo che il codice della comunità di sesso maschile pretende che sia; tra la sua parte complessa (quella emotiva) e la sua parte semplice (quella animale), quest’ultima destinata a prevalere sempre. I sentimenti, qualora ci siano, vanno nascosti, in favore dei valori ritenuti davvero identificanti della virilità: arroganza, aggressività, violenza, sesso.
Non mi è piaciuto. Avevo sentito giudizi discordanti e mi ero incuriosita. Purtroppo, lo confesso, mi sono fermata a pagina 72. Mi spiace ma non sono proprio riuscita ad andare oltre. Non è nemmeno scritto male (a parte alcune parti secondo me estremamente prolisse) e l’argomento sarebbe interessante, ma il punto di vista da cui viene affrontato mi irrita. Non riesco a credere che gli uomini siano davvero così come vengono descritti. O perlomeno voglio pensare che quelli incontrati nella mia vita facciano parte delle eccezioni.
Titolo L’animale che mi porto dentro

