
Exit di Alicia Giménez-Bartlett
Exit è una bellissima villa di campagna circondata da un giardino fiorito. Gli ospiti che arrivano alla spicciolata sono molto diversi tra loro: un finanziere, un ferroviere, un poeta, una vedova e persino un ex ministro. Per giorni condividono cene e passeggiate eppure la forzata convivenza li avvicina senza che nessuno si sveli mai completamente agli altri. L’ambientazione bucolica non deve trarre in inganno: nessuno di loro è a Exit per trascorrere un periodo di vacanza. Spinti da motivazioni differenti tutti sono lì con lo stesso scopo: trovare una via d’uscita dalla vita.
“Difficilmente l’uomo può manovrare i fili aggrovigliati della vita per muoversi a suo piacimento. Il più delle volte vi rimane impigliato, e dibattendosi per liberarsi rischia di morire strangolato. Se si rassegna, invece, finisce per trascorrere la sua intera esistenza rinchiuso in una geometrica tela di ragno.”
Non mi è piaciuto
E me ne dispiace. Il delicato tema trattato, la scelta di andarsene dalla vita consapevolmente e nel modo che si desidera, è stato, a mio parere, banalizzato con ‘uscite di scena’ teatrali che, quando non sono comiche appaiono assurde. I personaggi sono inconcludenti, a tratti persino incomprensibili. I discorsi sulla vita e sulla morte, vuoti e fatui. Ho molto apprezzato tutti i romanzi di Alicia Giménez-Bartlett con Petra Delicado come protagonista, con questo purtroppo ho fatto fatica ad arrivare alla fine.
Voto 1/5
Titolo Exit

