
La pista di ghiaccio di Roberto Bolano
Tre voci, a capitoli alternati, raccontano la stessa storia vista da prospettive differenti. Un funzionario comunale, uno scrittore fallito e un messicano che lavora in nero: i primi due legati dall’amore verso la stessa donna, il terzo, spettatore inconsapevole dei fatti. Incontri, giornate vuote, illusioni, motivazioni effimere: la storia si dipana attorno a personaggi quasi inconsistenti e sullo sfondo un’omicidio compiuto per motivi futili che serve quasi esclusivamente a far emergere la fragilità dei sentimenti. Sempre presente la sotterranea consapevolezza della labilità della vita.
“Dicono che l’amore rende generose le persone. Non so, non so; quanto a me, mi rese generoso con Nuria, e basta. Col resto della gente diventai diffidente ed egoista, meschino, maligno, forse perchè ero consapevole del mio tesoro e lo paragonavo al marciume che avvolgeva tutti loro.”
Mi è piaciuto
Ma ho faticato ad abituarmi al lento ritmo narrativo del romanzo. La vicenda, ambientata in una città balneare, sembra girare con ritmi concentrici attorno a personaggi concentrati esclusivamente sulla propria vita e sull’ineluttabilità della stessa. Piacevole ma poco affine ai miei gusti.
Voto 3/5
Titolo La pista di ghiaccio

