Narrativa straniera

Lasciami andare, madre di Helga Schneider

È il 6 ottobre 1968. Helga si reca a Vienna per incontrare la madre anziana. Il loro precedente incontro, avvenuto non 1971, è stato un fallimento: sentirla raccontare in toni entusiasti di sé e del proprio passato era stato lacerante per Helga, che si è ripromessa di non incontrarla più. Quando però ha ricevuto una lettera che la invitava ad andare dalla donna ormai novantenne non ha saputo resistere: il desiderio di capire le scelte della madre è stato più forte dell’odio che prova nei suoi confronti.

Helga era una bambina quando la madre ha deciso di arruolarsi nelle S.S. abbandonando lei e il fratellino Peter di 19 mesi. Mentre Helga cresceva con una matrigna che la maltrattava e che ha imposto a tutti di mentire facendo credere a Peter di essere figlio suo, la madre lavorava nei campi di concentramento: Sachsenhausen, Ravensbruck e infine Auschwitz-Birkenau. Fervente seguace dell’ideale nazista, la donna ha svolto il proprio compito con sadica solerzia, partecipando alle innumerevoli crudeltà e barbarie a cui venivano sottoposti gli ebrei.

In quello che probabilmente sarà l’ultimo incontro con la madre, Helga la incalza nel desiderio di sentire una parola di pentimento o almeno l’ammissione di aver provato pena per i bambini che ha accompagnato nella camera a gas. Ma Helga si trova davanti una donna che, pur se fragile e minata nel fisico, è incapace di rinunciare alle proprie convinzioni e al proprio ruolo di irremovibile e fiera S.S.. Una donna che Helga vorrebbe tanto odiare e perdonare allo stesso tempo, ma entrambe le cose le risultano impossibili.

Ti guardo, madre, e provo un dissidio terribile, lacerante: l’istintiva attrazione per il mio stesso sangue e l’irrevocabile rifiuto per ciò che sei stata – per ciò che ancora sei.”

Mi è piaciuto

Ci sono romanzi che in poche pagine riescono a raccontare tanto e toccare l’animo del lettore in modo indelebile. Questo è uno di quelli e rientra tra quelli che è “necessario” leggere. Narrare gli orrori del nazismo non è facile. In questo caso è la voce di una protagonista che da un punto di vista insolito ce ne offre un racconto doloroso e impietoso.

Voto: 5/5


Titolo Lasciami andare, madre

Autore Helga Schneider

Editore Adelphi Edizioni, 2001

Numero pagine 132

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