
Ai sopravvissuti spareremo ancora di Claudio Lagomarsini
Salice si aggira per la casa in cui ha trascorso la propria adolescenza. Obbligato a tornarvi dalla madre che non vuole occuparsi di svuotarla prima della sua vendita, l’uomo è intenzionato a sbrigare l’incombenza nel minor tempo possibile. Guardando negli scatoloni in cui l’agenzia immobiliare ha raccolto le ultime cose rimaste, ritrova cinque quaderni in cui il fratello maggiore Marcello ha raccontato, in modo sincero e spietato, l’ultima estate trascorsa insieme…
Nel nucleo abitativo immerso nell’entroterra toscano l’estate trascorre lenta. Nello spazio posto al centro delle tre abitazioni che lo compongono, la sera si riuniscono per cenare tutti gli abitanti: Salice e Marcello, la loro madre con il compagno Alessandro, soprannominato Wayne per la passione per i western, la nonna anziana, che agisce e pensa come una diciannovenne, e Carlo (detto il Tordo), il vicino ottantenne che vive con la moglie inferma e trascorre le notti con la nonna. La famiglia allargata vive la convivenza malsopportandosi ma, per forza di cose, dissimula il tutto dietro un’apparente convivialità.
Wayne e il Tordo sono due uomini che nascondono i loro limiti dietro l’arroganza, e vestono di superbia la loro ignoranza, convinti che prepotenza sia sinonimo di superiorità. I caldi pomeriggi li vedono impegnati in interminabili discussioni riguardanti la gestione dell’orto comune mentre le serate trascorrono tra racconti volgari e bevute. Giorno dopo giorno la tensione tra i due uomini si incanala in un’escalation di sospetti, meschinità, dispetti e bassezze. E proprio l’orto comune sarà la scintilla che porterà a galla tutta l’aggressività repressa tra i due.
“Mentre avanzo a salti nella lettura, tra scene all’apparenza staccate, ricostruisco brandelli di una storia più coerente. È il racconto ora realistico ora allucinato di ciò che è successo quell’estate a partire dalla rapina a casa di Carlo, il nostro vicino. Tra le righe intravedo anche, in alcuni dettagli, una profezia sinistra. Ma è anche troppo facile interpretare in questo modo, tornare indietro per piegare il passato in funzione di un futuro che già conosciamo. Dopo qualche pagina è più chiaro perché mia madre, incapace di gettare via i quaderni, ha rifiutato di tenerli con sé: lei non ne esce bene. Ma non ne esce bene nessuno, mamma. E Marcello è impietoso anche con se stesso.”
Mi è piaciuto
Un esordio che mi ha colpito particolarmente. La scrittura fresca e ironica riesce a dare una voce credibile a Marcello che, con sguardo attento e spietato, analizza e descrive la famiglia disfunzionale e problematica in cui vive. Un libro che non lascia indifferenti, di quelli che con leggerezza riescono ad affrontare temi profondi.
Voto: 4/5
Titolo Ai sopravvissuti spareremo ancora
Autore Claudio Lagomarsini
Paese Italia
Editore Fazi Editore, 2020
Numero pagine 206
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