
La figlia unica di Guadalupe Nettel
Laura ama viaggiare e ha deciso di non avere figli, in parte a causa di un rapporto difficile con la propria madre sempre pronta a giudicarla, in parte perché nella maternità vede un limite alla propria carriera e alla propria libertà. La sua amica del cuore Alina, al contrario, una volta conosciuto Aurelio decide di smettere di viaggiare e inizia a cercare un figlio che però fatica ad arrivare. Doris, la vicina di casa di Laura, rimasta vedova, cresce da sola il figlio Nicolàs, un bambino problematico e soggetto a violenti scatti d’ira. Marlene, invece, a causa di una malformazione all’utero non può partorire, e attraverso il proprio lavoro di babysitter si prende cura dei figli di altre donne.
Quando Alina finalmente riesce a rimanere incinta scopre, a gravidanza inoltrata, che la bambina che porta in grembo è affetta da una grave malattia genetica che ne impedisce la sopravvivenza. Quasi contemporaneamente Laura inizia a prendersi cura di Nicolàs concedendogli quelle piccole attenzioni che Doris, affetta da una grave depressione, non è in grado di dargli.
Laura, Alina, Doris e Marlene vivono la maternità in maniera diversa l’una dall’altra, perché la maternità è una realtà complessa, spesso distante e lontana da quella immaginata o rifiutata. E attraverso i rapporti che le legano una all’altra comprendono che non sono i legami di sangue a formare una famiglia.
“Vedo questo neonato che dorme avvolto nella sua tutina verde, con il corpo completamente rilassato, la testa di lato sul piccolo guanciale bianco, e desidero che rimanga vivo, che nulla perturbi il suo sonno e neanche la sua vita, che tutti i pericoli del mondo stiano lontani da lui, e che il vento impetuoso delle catastrofi lo ignori nel suo passaggio distruttivo. “Non ti accadrà nulla finché sarò con te” gli prometto, pur sapendo di mentire, perché in fondo sono impotente e vulnerabile quanto lui.”
Mi è piaciuto
perché attraverso una scrittura apparentemente semplice e scarna l’autrice riesce a descrivere con incredibile delicatezza l’universo di emozioni e di contraddizioni di cui è permeato l’essere umano. La felicità, il dolore, il lutto, l’amore, l’amicizia, la famiglia e la maternità, vengono raccontati da un punto di vista mai scontato. Le donne protagoniste del romanzo sono vere e reali con tutte le loro fragilità, i loro mille dubbi, i loro “pensieri indicibili” mentre intorno a loro la realtà sociale di un Messico povero e violento, fa pagare proprio alle donne il prezzo più alto.
Voto: 4/5
Titolo La figlia unica
Autore Guadalupe Nettel
Paese Messico
Editore La Nuova Frontiera, 2020
Numero pagine 2013
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