
La città dei vivi di Nicola Lagioia
Il 4 marzo 2016, al culmine di un delirio causato dall’abuso di alcool e droga protrattosi per alcuni giorni, Manuel Fotto e Marco Prato uccidono Luca Varani. Il ragazzo di ventitré anni, chiamato nell’appartamento del Foffo con la lusinga di un guadagno facile, si reca inconsapevolmente sul luogo del proprio assassinio. Altri uomini prima di lui erano stati attirati dagli assassini in quell’appartamento ma, forse più furbi o forse solamente più fortunati, ne erano usciti indenni.
Manuel Foffo, reo confesso dell’omicidio, è stato dichiarato colpevole in via definitiva e sta scontando la condanna a trent’anni di carcere. Marco Prato invece si è suicidato poco prima dell’inizio del processo a suo carico. Il Foffo ha sempre asserito che entrambi hanno infierito sul corpo di Luca. Il Prato, al contrario, nei vari interrogatori ha sempre unicamente ammesso la propria responsabilità nel non aver fatto nulla per impedire l’omicidio. Ad oggi, unica certezza sono le brutalità a cui è stato sottoposto Luca dopo essere stato stordito con dei barbiturici: violenze che gli hanno causato una morte lenta e dolorosa.
Qual è stata la molla che ha fatto scattare nei due uomini l’idea dell’omicidio? Quale la colpa imputata dagli assassini alla giovane vittima? Oppure il destino di Luca si è compiuto unicamente per casualità? Quali le motivazioni della depravazione con cui hanno infierito i due uomini? Bastano abuso di droga e alcool a giusticare una tale brutale violenza?
“Tutti temiamo di vestire i panni della vittima. Viviamo nell’incubo di venire derubati, ingannati, aggrediti, calpestati. È più difficile avere paura del contrario. Preghiamo Dio o il destino di non farci trovare per strada un assassino. Ma quale ostacolo emotivo dobbiamo superare per immaginare di poter essere noi, un giorno, a vestire i panni del carnefice?
È sempre: ‘Ti prego, fà che non succeda a me’. E mai: ‘Ti prego, fà che non sia io a farlo’.”
Mi è piaciuto
perché, senza esprimere giudizi ma con una scrittura efficace ed emotivamente coinvolgente, l’autore racconta uno dei più cruenti fatti di cronaca degli ultimi anni, ricostruendo con accuratezza l’ambiente in cui si muovevano i protagonisti e tentando di fare luce sulle rispettive personalità. Sullo sfondo la città di Roma in piena decadenza descritta con spietata lucidità.
Voto: 4/5
Titolo La città dei vivi
Autore Nicola Lagioia
Paese Italia
Editore Einaudi, 2020
Numero pagine 459
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