Narrativa straniera

Il colore dell’odio di Alexi Zentner

È la prima partita dei playoff che disputa, negli ultimi quarant’anni, la squadra di football della Cortaca High School. Per il diciassettenne Jessup è l’occasione per farsi notare dagli osservatori delle università della Ivy League e ottenere una borsa di studio per lasciare Cortaca.

Durante un’azione di gioco, Jessup ha un duro scontro con il running back avversario. Niente di cattivo. Un intervento pulito. Tutto potrebbe finire su quel campo. E invece non può finire lì. Perché sugli spalti a seguire la partita c’è il suo patrigno David John, che ha appena terminato di scontare la pena per aver ucciso due ragazzi neri insieme a Ricky, il fratello di Jessup. Perchè Earl, il fratello di David John, è a capo della Santa Chiesa dell’America Bianca. E perché Corson è un ragazzo nero. 

Avere preso le distanze da quanto compiuto dal patrigno e dal fratello ed essersi allontanato dalla chiesa suprematista che frequenta la sua famiglia, non è bastato a Jessup per cancellare il pregiudizio con cui la gente lo guarda. Non basta nemmeno essere innamorato di una ragazza nera. Jessup si trova presto incastrato in un meccanismo perverso in cui non contano più né lui né Corson, non importa più nemmeno cosa Jessup abbia davvero fatto. Per Jessup uscirne significa rinunciare alla propria famiglia, d’altra parte accettarlo significa rinnegare se stesso.

“Ma si volta di nuovo a guardare David John che tiene per mano sua madre, sente la voce di Earl, pensa all’adesivo con la bandiera sudista sul lunotto del pick-up di Wyatt; ai tatuaggi sulla schiena di Ricky, la croce in fiamme, ottantotto sulla spalla destra – otto sta per la lettera H, ottantotto significa HH, ovvero Heil Hitler – la scritta SANGUE PURO, che non ha bisogno di spiegazioni sulla spalla sinistra; ai tatuaggi di David John che lo marchiano tanto quanto Ricky, saette e svastiche, nessuna ambiguità. Tutta la famiglia è segnata, non importa che sulla pelle di Jessup non ci sia una goccia di inchiostro. È marchiato anche lui. Pensare che ci fosse un’alternativa è pura fantasia. Jessup lo sa. Non poteva fare altro. Niente che gli consentisse di uscirne illeso.”

Mi è piaciuto

perchè con uno stile asciutto ma perfetto, racconta la complicata realtà del suprematismo bianco facendo comprendere quanto sia difficile darne un’interpretazione. L’autore, attraverso gli occhi di un adolescente che cerca cerca di staccarsene, descrive un mondo fatto di fanatismo, razzismo ed estremismo in cui il confine tra buoni e cattivi è meno netto di quanto si possa pensare, mettendo in risalto le opportunità di redenzione.

Voto: 5/5


Titolo Il colore dell’odio

Autore Alezi Zentner

Paese Stati Uniti d’America

Editore 66THAND2ND, 2020

Numero pagine 388

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