
I giudizi sospesi di Silvia Dai Pra’
I Giovannetti sono una famiglia modello. Il padre Mauro, leggendario professore di storia e filosofia al liceo locale, è famoso sia per la passione che mette nel trasmettere le sue materie che per il fascino che esercita non solamente sulle sue studentesse. Angela, la madre, svolge con solerzia sia il proprio lavoro di insegnante d’arte alle scuole medie, che quello di madre attenta e moglie devota, impegnata a non offuscare l’aura magnetica del marito. E che dire di Perla, la figlia che tutti vorrebbero? Diciassette anni, occhi verdi, ottimi risultati scolastici, vari concorsi vinti, premiata al Quirinale dal Presidente Scalfaro. Su di lei i genitori nutrono grandi aspettative, la prima in ordine di tempo l’iscrizione alla Normale di Pisa e poi chissà. Unica nota dimessa sembra essere Felix, il figlio più piccolo, quello che è semplicemente normale. Soprannominato “Piumino” per la corporatura paffuta e l’aria imbranata, intelligente ed ironico, qualche nota sul registro, Felix potrebbe avere ottime prospettive davanti a sé, se non fosse che non ha modo di sottrarsi al macigno psicologico dei continui paragoni con la sorella maggiore.
Ma la famiglia Giovannetti è davvero come appare o dietro l’apparente perfezione nasconde segreti, omissioni, tradimenti, pressioni ed ipocrisie? Quando l’imprevedibile irrompe nella vita dei Giovannetti attraverso l’incontro di Perla con James Tocci, un ventenne scaltro e manipolatore, sul quale circolano voci che lo vedono in passato protagonista di gesti violenti, il futuro che sembrava già segnato va in frantumi.
È la voce disincantata e ferita di Felix a narrare la parabola deleteria dei Giovannetti, attraverso i venticinque anni che vedono trasformarsi una famiglia esemplare in un ammasso doloroso e tormentato di persone che si amano profondamente ma contemporaneamente si respingono.
“Era come se Perla osasse sostenere che la vita che conducevamo e che per noi si andava preparando, la vita che ci avrebbe portati a fare un’ottima università (lei la Normale di Pisa, io qualcosa di più terreno ma più divertente), qualche anno di studio all’estero, affittare un appartamento, prima con altri studenti, poi da soli, poi con un ragazzo o una ragazza, non sposarsi prima dei trent’anni o meglio non sposarsi affatto, che tutto quello non fosse lo stile di vita più giusto, che fossero meglio i rimasugli di vite premoderne, quelle di gente che fa la fuitina a quindici anni.”
Mi è piaciuto
perché ho apprezzato la voce narrante, chirurgica e spietata, attraverso cui viene raccontata la storia, che risulta efficace e coinvolgente. La scrittura di forte impatto rende la narrazione talmente credibile che viene da pensare che la famiglia Giovannetti potrebbe essere quella dei nostri vicini di casa o la nostra stessa perché, in fondo, come l’autrice fa dire a un protagonista nelle prime pagine del romanzo la nostra vita è in mano al caso più assoluto.
Voto: 4/5
Titolo I giudizi sospesi
Autore Silvia Dai Pra’
Paese Italia
Editore Mondadori, 2022
Numero pagine 487
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