
Il paradosso di Napoleone di Carlo F. De Filippis
A Torino il commissario Salvatore Vivacqua, Totò per gli amici, si trova bene però da giorni continua a piovere e lui è molto irrequieto quando arriva la notizia di un omicidio compiuto in una tenuta di campagna dove la vittima, Pierluigi Paternostro, ex hippie eccentrico e dalla vita sregolata, dipingeva quadri molto apprezzati dai collezionisti.
Le modalità dell’omicidio mettono subito in allerta il commissario, chi ha ucciso Paternostro è un killer spietato e senza scrupoli che lo ha torturato e massacrato. E’ solo il primo di una serie di omicidi efferati che mettono a dura prova le capacità deduttive del commissario e della sua squadra della Direzione Investigativa, il killer infatti sembra sempre essere un passo avanti a loro.
La pressione dei media e delle alte sfere diventa sempre più forte e il questore vuole affidare l’indagine a un’altra sezione. Ma Salvatore Vivacqua non intende lasciar perdere, ha solo tre giorni per trovare l’assassino e capire cosa lo spinge a tanto orrore.
“Ah, è un fatto esemplare che si colloca perfettamente nel contesto di Marengo. Perché quella battaglia non è stata solo il trampolino di lancio del console Bonaparte, è soprattutto una parabola della vita, di come l’imponderabile abbia un ruolo decisivo nel futuro di un individuo.”
Mi è piaciuto
perché è un giallo pieno di colpi di scena con descrizioni coinvolgenti, una trama perfetta e dialoghi serrati. E il protagonista, simpatico e acuto, non si lascia mai abbattere.
Voto: 4/5
Titolo Il paradosso di Napoleone
Autore Carlo F. De Filippis
Paese Italia
Editore Mondadori, 2017
Numero pagine 305
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