
Una specie di follia di Louise Penny
Armand Gamache, investigatore capo della Suretè del Quebec viene incaricato di gestire la sicurezza durante la conferenza di Abigail Robinson, professoressa di statistica, nella vicina università.
Nulla di complicato all’apparenza. Gamache scopre presto però che le opinioni della professoressa, già in passato, hanno causato problemi di ordine pubblico e tenta in tutti i modi di far annullare l’evento senza riuscirci. La rettrice dell’ateneo infatti si rifiuta sostenendo che l’università è un luogo dove tutte le opinioni, anche le più controverse, devono poter essere espresse.
Gamache è sempre più preoccupato e teme che le convinzioni della donna possano causare un deterioramento delle relazioni sociali nel piccolo ambiente di Three Pines. Durante la conferenza un uomo tenta di uccidere la relatrice e giorni dopo, avviene l’omicidio di Debbie Schneider, assistente della professoressa.
Gamache comprende di aver sempre avuto ragione. L’investigatore e i suoi due vice Jean-Guy Beauvoir e Isabelle Lacoste, dovranno quindi indagare sul crimine e sulla follia collettiva che sembra aver intaccato tutto.
“Se gli avessero chiesto qual era l’unica cosa che poteva spingerlo a uccidere, avrebbe risposto l’odio. Ma ora capiva che era anche l’amore.“
Mi è piaciuto
perchè non è il solito giallo, è un romanzo più complesso che mescola la storia di un omicidio con la narrazione del periodo in cui il Covid ha imperversato a lungo. Sugli strascichi che ha lasciato dietro di sé e, soprattutto sulle sue ripercussioni nell’animo umano.
Voto: 4/5
Titolo Una specie di follia
Autore Louise Penny
Paese Canada
Editore Einadi, 2022
Numero pagine 607
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