
Resto qui di Marco Balzano
Come l’autore spiega nella nota in calce al libro, la visita di Curon Venosta e del paese sommerso dal lago è stata lo spunto per la stesura di questo libro. Come sanno fare tutti gli animi nobili, non si è limitato a farsi un selfie per poi tornare alla realtà tecnologica in cui viviamo, ma si è interrogato su quanto la violenza abbia inciso sulla vita delle popolazioni del luogo. Violenza che è stata perpetrata in primo luogo dal fascismo che ha abolito l’uso della lingua tedesca creando così un baratro per le persone per lo più analfabete, successivamente dalla guerra che si è combattuta su quelle montagne e poi ancora dagli interessi politici-economici della società industriale post bellica che hanno espropriato un intero territorio obbligando la gente a trasferirsi altrove. Balzano ha creato così, con una scrittura cruda ed essenziale, Trina una giovane donna che scrive un diario indirizzato alla figlia che si è allontanata raccontando la propria esistenza: l’amore per il marito, l’attaccamento per il suo lavoro di insegnante, il dolore viscerale per la separazione dalla figlia, il legame radicato con la propria terra, la lotta per evitare l’inondazione, la disillusione ed infine la straziante resa.
“Le parole non potevano niente contro i muri che aveva alzato il silenzio. Parlavano solo di quello che non c’era più. Tanto valeva che non ne rimanesse traccia.”
Mi è piaciuto molto,
come tutti gli altri libri dello stesso autore. Con una scrittura scarna e sfrondata del superfluo, riesce entrare nell’intimo della protagonista sino a farci immedesimare in ogni emozione. La lettura è scorrevole, forse troppo, dato che al termine si vorrebbe restare ancora lì.
Voto 5/5
Titolo Resto qui


4 commenti
IULIA e VITTORIO
Certo se sei stato a Curon Venosta ed hai apprezzato il meraviglioso lago e le bellissime montagne, il cielo limpido e il misterioso campanile che spunta dal lago, non puoi non aver apprezzato il libro di Marco Balzano. Ovviamente quando sei lì non pensi al terribile dramma vissuto da queste popolazioni, che Balzano ci ha mirabilmente fatto rivivere. Ecco perché riteniamo che questo scrittore abbia seguito con successo le orme di Chiara con Luino e il Lago Maggiore, Vitali con il lago di Como, Verga e Camilleri con la Sicilia, Flavio Santi con il Friuli (che vi consigliamo) e tanti altri e per questo ci è piaciuto molto.
Renata
Grazie! Non ho letto nulla di Flavio Santi, ma provvedo subito a colmare la lacuna. A breve recensiremo un suo romanzo!
Dario
Ho appena finito di leggerlo. Un libro struggente, venato di malinconia e rassegnazione dall’inizio alla fine. Non è solo un bel romanzo, ma anche un documento di storia, che bisognerebbe far conoscere ai ragazzi di oggi che nulla sanno degli orrori della guerra e della malvagità di certi uomini
Renata
Sono pienamente d’accordo. Di quest’autore mi è piaciuto tantissimo anche L’ultimo arrivato in cui racconta dell’emigrazione infantile dal Nord al Sud nei primi anni cinquanta. Un’altro bel modo per far conoscere un pezzo della storia d’Italia ai nostri ragazzi…