
Tra due mondi di Olivier Norek
Nella Giungla tutto è sbagliato: a partire dal suo nome, che deriva da una cattiva interpretazione della parola “Jangal” (foresta) con cui i primi profughi irariani giunti a Calais hanno soprannominato quel terreno posto tra una discarica ed un cimitero. La Giungla è un enorme baraccopoli che raccoglie circa diecimila persone (il doppio della cifra ufficiale), che attendono di trovare il modo per attraversare lo stretto e giungere in “Youke” (come chiamano la Gran Bretagna). I profughi che vivono nella Giungla (tra miasmi e condizioni igieniche che definire pessime è già edulcorare la realtà) sono, come “walkingdead”, incastrati tra due mondi, costretti a trovare il modo di sopravvivere in una realtà in cui nemmeno la polizia francese osa entrare e in cui sopraffazione e brutalità colpiscono ancora più duramente i bambini soli. Iraniani, afghani, siriani, sudanesi da qualunque parte vi giungano, lasciandosi alle spalle guerre, torture e violenza, i profughi si ritrovano in un nuovo inferno, perchè “ovunque nel mondo troverai sempre un uomo che approfitterà dello sconforto degli altri”; e da cui ogni notte tentano di fuggire, assaltando i camion che attraversano la Manica. Adam, Kilani, Ousmane, Bastien, Jade, Manon, Passaro, Erika sono i nomi dei protagonisti del romanzo, nella realtà i protagonisti sono decine di migliaia senza nome, perché come dice l’autore nella prefazione “di fronte alla violenza della realtà, non ho osato inventare”.
“La violenza è ovunque perché la povertà è immensa. Non puoi mettere insieme diecimila uomini che vengono dai Paesi più pericolosi al mondo, tenerli quasi come dei reclusi, farli sentire in debito verso la generosità degli abitanti di Calais e delle associazioni umanitarie, senza altra speranza che una traversata illegale, e credere che tutto andrà bene. Ci sono morti ogni settimana.”
Mi è piaciuto molto.
E’ un romanzo che attraverso una scrittura aspra ed essenziale rivela la sua adesione alla realtà. Usando come mezzo la forma narrativa, Norek ci apre le porte dei centri di accoglienza di cui sappiamo, o meglio preferiamo sapere, poco o nulla. Ognuno dei personaggi ci racconta una storia assolutamente reale, da cui trapela la ricerca che l’autore ha effettuato trascorrendo un lungo periodo nella Giungla a raccogliere testimonianze. Un libro intenso che a volte mi ha costretto a interrompere la lettura…
Voto 5/5
Titolo Tra due mondi

