
Attraversare i muri, un’autobiografia di Marina Abramovic
Marina cresce a Belgrado, nella Jugoslavia comunista sotto la dittatura di Tito. Tutto intorno a lei è misero e squallido ma grazie alla posizione del padre vive in un grande appartamento che, scoprirà dopo essere stato requisito ad una famiglia ebrea. Nonostante le possibilità economiche la sua infanzia non è felice: il padre è praticamente assente e la madre, violenta e anaffettiva, la cresce con estremo rigore privandola di ogni cosa possa fare felice una bambina. Per fortuna però la madre le concede, anzi le impone, la lettura attraverso la quale trova il modo di evadere dalla triste realtà. Inoltre le consente di coltivare la sua vena creativa che, durante l’adolescenza, trova sbocco nella pittura.
Presto la giovane artista comprende che l’arte a due dimensioni risulta limitativa, che tutto può diventare arte e che nelle perfomances l’arte è frutto del rapporto tra artista e pubblico. Inizia quindi a realizzare delle performances che presto diventano sempre più estreme, portando il proprio fisico e la propria mente al limite del sopportabile e coinvolgendo il pubblico sempre più attivamente.
Anni di studi sulla meditazione, sulle religioni e sulle popolazioni più sperdute del mondo stanno alla base del successo che la porta ad esporre in tutto il mondo da Barcellona a Venezia, da Francoforte a Tokyo e molte altre città, ad attraversare a piedi la Grande Muraglia e a rimanere per ore seduta immobile davanti a degli sconosciuti al MOMA di New York. Ma dietro all’artista famosa rimane sempre la donna alla ricerca dell’amore incondizionato e fedele…
“Ebbi un’illuminazione: perché dipingere? Perché limitarmi a due dimensioni quando potevo fare arte con il fuoco, l’acqua, il corpo umano? Con qualunque cosa! Qualcosa è scattato nella mia mente: mi resi conto che essere artisti significava avere l’immensa libertà di lavorare con qualunque cosa, o con nulla. Se volevo creare qualcosa con la polvere o la spazzatura, potevo farlo. Era un’incredibile sensazione di libertà, soprattutto per chi veniva da una casa dove non c’era quasi libertà.”
Mi è piaciuto
Pur non amando particolarmente le biografie ho trovato il libro molto interessante. In un racconto ben scritto e affascinante l’artista si espone senza filtri al giudizio del pubblico così come nelle sue performances. Consigliato sia a chi conosce e ama l’arte della Abramovic sia a chi come me è curioso di saperne di più.
Voto: 4/5
Titolo Attraversare i muri, un’autobiografia
Autore Marina Abramovic
Editore Bompiani, 2019
Numero pagine 407
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